Le neuropatie sono quelle degenerazioni dei tessuti che sono provocate da dosi prolungate di glucosio nel sangue che corrodono le vene e i nervi, otturandole e impedendo il regolare afflusso di sangue nei tessuti a partire da quelli periferici. Le cellule, così, muoiono progressivamente favorendo infezioni e il degrado degli organi. Le neuropatie possono essere diverse perché possono interessare tutto il nostro corpo, anche se i piedi e le mani sono i più interessati, perché terminali. Il paziente può avvertire formicolio, solletico, punture di spilli, pelle d’oca, scosse, torpore ai piedi, bruciore e prurito, indolenzimento diffuso, fitte lancinanti superficiali alle dita, sudore, freddo o gelo/caldo eccessivo ingiustificati dalla temperatura dell’ambiente, gonfiore. Il dolore può essere anche intenso e può aggravarsi spesso durante il riposo notturno. Può essere incostante oppure costante per lungo tempo. La neuropatia può causare più raramente debolezza e deperimento muscolare, talora non accompagnati da dolore. Tuttavia, emerge progressivamente una riduzione della sensibilità. I pazienti che arrivano a questo punto, sentono come se indossassero una guaina o un paio di gambaletti o di manicotti troppo stretti. Se bistrattato, il sintomo può progredire fino alla completa insensibilità, che priva di segnali di allarme che favorisce il rischio di ferite e ulcerazioni, su cui possono trovare terreno fertile le infezioni. Quando le fibre nervose più ampie sono colpite, può emergere una debolezza muscolare insieme alla perdita della sensibilità vibratoria e di posizione. Tali debolezze possono manifestarsi spesso al piede e alla caviglia e portano a cambiamenti nella postura del paziente o possono modificare la forma del piede, favorendo la generazione di vesciche e di piaghe nei punti di pressione. Se tali lesioni non sono trattate tempestivamente, l’infezione può diffondersi fino alle ossa, fino a richiedere l’amputazione del piede. In questo contesto, la neuropatia diabetica può condurre anche a una condizione definita artropatia neuropatica o piede di Charcot. In questa situazione, il paziente con diabete si trova a perdere la posizione nello spazio e la sua sensibilità, divenendo più esposto a lesioni, senza contare che la ridotta circolazione sanguigna non nutre sufficientemente l’articolazione. Questa situazione provoca seri danni alle articolazioni del piede, con progressiva roteazione verso l’esterno e alterazione del medesimo. Seppur meno evidenti, le neuropatie sono le più pericolose, perché possono causare danni seri e irrecuperabili. A questo proposito, esiste una scala classificativa, definita di Wagner, dove esistono 5 gradi di degenerazioni, la lesione superficiale non infetta, quella profonda non infetta, quella profonda e infetta, quella ischemica con presenza di gangrena alle dita e la gangrena estesa del piede che comporta spesso l’amputazione dell’organo.