Il microinfusore rappresenta, ad oggi, una degli strumenti più avanzanti nella cura e gestione del diabete di tipo I°. La sua versatilità e flessibilità nell’uso e nel controllo glicemico restano tra le caratteristiche migliori, ma molto del successo o dell’insuccesso di questo strumento deriva dalla formazione e dalla motivazione del paziente. Ciò, di frequente, dipende anche dal tipo di spiegazioni fornite ai pazienti da parte del personale ospedaliero che possono rivelarsi insufficienti per garantire il miglior uso possibile di questo strumento. Nel corso del tempo, questa situazione porta ad un rilassamento delle attenzioni del paziente, che tende a non usarlo adeguatamente, anche quando i risultati non sono ottimali.
Sulla base di questi presupposti nasce il Picasso, dal nome del famoso pittore spagnolo del XX° secolo e appassionato cuoco. Questo progetto mira a creare un percorso condiviso tra pazienti e specialisti che permetta ai primi, in prevalenza dotati di microinfusore, di poter sfruttare al meglio le sue potenzialità, anche in prospettiva dei moderni sistemi integrati micro-sensori. Non a caso, è previsto l’intervento di medici diabetologi, tecnici d’azienda, nutrizionisti, cuochi e psicologi, che, a turno, con interventi integrati, possano fornire al paziente un quadro omogeneo e aperto a 360°. Tuttavia, la pandemia di Covid 19 ha stravolto i nostri stili di vita e di lavoro, imponendo uno spostamento del corso dalla presenza fisica a quella virtuale. Nonostante ciò, la natura del corso stesso non è sta stravolta e il 21 novembre è iniziato. Il progetto durerà fino al luglio 2021, suddiviso in quattro moduli da due mesi ciascuno per alcune tipologie di pazienti (adulti, genitori, adolescenti). Al termine del corso, aperto a tutti i portatori di micro, sarà rilasciato un attestato di partecipazione.